Strette le sottane di questi borghi,
il fumo dei secoli sulla loro pelle,
fredde e vibranti forme armoniche,
sanno raccontare di quel luogo,
quando erranti passanti,
sapevano stupirsi per un sanpietrino,
ed il silenzio delle mura,
raccoglieva energia da contemplare.
Un ponte si innalza sopra di me,
mostruoso pensiero di superiorità,
di chi ha dato l'idea ma non la forza.
Una stanza per accogliere sei sensi,
anime ritrovate, accompagnate da un suono di sitar,
conosciamo la luce del ritrovo,
nella sensibilità di persone,
zingare di questa danza clandestina.
17 gennaio 2008
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