Avevo muscoli

Avevo muscoli
fatti di rami
e radici

E avevo parole
per quel che
taci

Danzavo
amministrando
stili

Con la grazia del cigno
in un vorticoso andare

Col grande pregio
castello e
poi regno
del più grande spregio

Nel dileguo costante
dell'allegro andante

Ho recato doni
a statue
in perenne
afasia

Equivocando
la materia
Confondendo
la magia

Avevo muscoli
fatti di fibre
e atlantiche stanchezze

Tenendo i fili
dell'azzardo del destino
che sposta il cielo

Dipingendolo più vicino