Avrei pagato le stelle a dirmi
nel respiro denso della notte
che di giocolieri tristi che fummo
non v’era gioco,
mentre palleggiavamo i giorni
su un orizzonte ricurvo
pronto a chiudersi rapido
sui nostri ieri imperfetti.
Ora non sono più cielo
se le stelle non hanno parole
che sappiano tessere reti
su storie finite.
Solo il silenzio è risposta
consona a domande mute
se la falce del tempo miete
messe di sogni essiccati.
22 settembre 2009
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