Bari – Igoumenitsa. Ritorno

La caffettiera come nave a vapore
borbotta e sbuffa i ricordi lontano
o come gonfie saranno le vele
di spruzzi e vento a quest’ora nel mare
sotto la grotta severa di minacciose
nubi di carbone 

echi si addensano nell’aria
stizziti di monotonia.

E come la pioggia scivola sui vetri
io mi arrampico
sulla base degli specchi:

Piatti infranti come sogni interrotti
Isteriche grida di lavandaie
Martelli inchiodati su pensieri inutili

Stump Crack Tratatam

Dov’è la poesia in tutto questo?

Splick Spam Bimbumbam

Io sono sempre l’ultimo arrivato

Maria! C’è da governare la casa!
Teresa! In tavola la rivoluzione, sta!
Adele! Sciogli le trecce ai cavalli, ti ho detto!

Le vecchie e giovani matrone
si lanciano richiami attraverso il cortile
come marinai con gli occhi a babordo
in prossimità del vicino pontile

Con l’accendersi delle prime luci elettriche
si annodano i malumori

Poi finalmente il tintinnio delle tazze
risolve la quiete

Al nulla
approdo.