Cammino

Cammino, solo, per questa via di città, tranquilla come un paese,
l’aria fresca che viene dal mare allevia il calore, ma non può alleviare
la luce, forte, del sole, riflessa anche dall’asfalto e dalle case, chiari.
La stessa luce che infastidisce l’ozio di un gatto,
sdraiato all’ombra di un’auto in sosta,
che guarda verso di me (verso la luce), senza scomporsi,
con gli occhi appena aperti, e non solo per la luce:
è uno sguardo sospettoso.
Mi viene spontaneo un sorriso (forse per tranquillizzarlo)
e il gatto spalanca subito gli occhi, incurante della forte luce
e mi guarda (stavolta senza diffidenza), alza la testa
e mi segue con lo sguardo,
finché per il mio avanzare supero l’auto sotto cui si è riparato,
ed il dialogo si interrompe (alla fine mi è parso che volesse seguirmi).

Quel gatto ha capito un sorriso.
Chissà quanti uomini, qui attorno, non lo sanno (più) fare.