Cammino nel vento che mi chiama

Faccio il possibile,
giro tra i salici,
bevo desideri dai calici,
chiudo memorie dentro valige
per un viaggio che rimando
e non intraprendo.
Prima guardavo sempre l'orologio,
adesso il tempo che scorre
lo misuro in luci ed ombre,
che si alternano
come il fuoco e la cenere,
come la guardia e il ladro,
come i petali e le spine.
Faccio il possibile,
ho di fronte l'impossibile,
giro tra un paradosso e l'altro,
fantastico con i piedi per terra
e poi mi alzo appena dal suolo,
matura il mio riflesso allo specchio,
ritorna acerbo il mio passo nel mondo,
muovo il pensiero verso il bene,
cerco di dominare il dolore che fa male,
l'amore mi può salvare,
perché è una forza
che innalza l'anima e la fa respirare,
il suo mistero mi disarma,
cammino nel vento che mi chiama.