Al museo si mostrano resti
rubati a vite in corso,
la disumanità
in collezioni spaventose.
Protesi non più attive,
capelli esanimi
un tempo carezze ai visi,
scarpe senza compagne
e più misure bambine.
Gli ingressi ai forni, voci annerite
non evase in tempo nel futuro.
Il capolinea
tutti obbligò a scendere, come
se si potesse perdere
una coincidenza.
27 gennaio 2019
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