Chi mi capisce è bravo

Sospingo le mie stanche membra
nel calpestio dell'ombra sotto me
che disegna il mio andare
con fedeltà inesorabile.

Cede il giorno al suo meriggio,
nel risuonar dei passi senza ritmo
che la malinconia dell'ora calda,
dona in tremulo affanno
al riposo dell'estasi.

E tenui raggi di calor scadente
abbracciano il sorriso freddo
che intende il cuor nel suo silenzio.
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Cesare Moceo quasi 70N di Cefalù poet‐ambassador t.d.r