Chi siamo

Seme del cielo
ci culliamo in terra sconoscenti.
Perle del tempio allor,
ora tarli del bello.
Sterpi sballottati al vento,
siamo fabbri del fango,
e quel ch’è brutto,
schiavi di questo e del suo frutto.
Pulci nemiche del leone,
caparbi.
Rigettiam le messi perché buone
confusi e sbalorditi,
guardiamo il sole inebetiti
e non preghiamo.
Infaticabili talpe.
Al buio lavoriamo per nulla
e la meta sviamo.
Ciechi.
Siamo tomba di pensiero inerte
Superbi.

1960