Cinquantotto

Quando succede, volto la faccia: non credo
la felicità mi voglia sua compagna,
piuttosto mi aspetto uno schiaffo.
Ma se poi mi guardi, e mi guardi
da una sponda brinosa di terra
su cui non ho ancora messo la mia ombra,
allora d'improvviso smetto la paura, esco
dalla fila dell'essere amata appena poco
meno e vengo affamata a chiederti il labbro,
il piede, la mano. Mi compongo di te: con le tue
spalle mi faccio una casa e non dirò il mio
indirizzo perchè non voglio più consegne.