Dedicata a mia nipote Gelsomina Fasano

I luoghi dell’anima

Permangono,
mi dice mia nipote Gelsomina,
ti restano nell’anima quei luoghi
che hai vissuto da bambina
e tornano, nei sogni,
a ricordarti
che tu non sei più tu
e loro più non sono ciò che erano per te.
Ma restano,
presenti
e ti richiamano a momenti assenti
dalla vita che vivi
giorno per giorno
in altri nuovi luoghi della mente.
Sì,
un giorno il mio fantasma potrà correre
trasparente, impalpabile
errante,
tra i campi del Cilento
che non ci sono più.
Tra le immense vallate,
sotto i monti,
non ancora serrati da recinti.
I miei piedi percorreranno Droro,
quello che più non è.
Senza la roccaforte costruita dall’uomo
che, silenziosa sovrasta,
vuota di sogni e di ricordi belli.
Soltanto ulivi, verdi
e grigio‐argenteo nelle foglie
picchiettate del bruno delle olive,
del verde screziato,
dalle reti rosse
e bianche,
stese in terra
e fermate da chiodi di ricordi,
tenute assieme dal passato.