L’onda batte e lo scoglio l’aspetta
e l’aria trema di suspance
a indovinare l’impatto.
Un’altra parola fugge dalla raccolta
la prima, soave, s’è persa
su una falsa misura
un’altra, pericolosa
s’è ritorta sulla sua lama.
Poi la classe rotola giù
liberamente ispirata a un senso d’amaro
sboccata, la tua bocca vuole così.
Lascio che ti realizzi (è il tuo nero di sera)
sto ad alitare il silenzio
levigando il delirio.
Nonostante tutto.
6 settembre 2011
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Presto non è un luogo preciso. A volte si dice "torno presto" e si va in un altro emisfero. Si va scalzi e digiuni, si perde peso. Si va in una musica e ci si addormenta lì.