Demiurgo Dandy

Mi riscopro esteta
Sofista e
Sognatore.
Come una donnaccia
che si insinua tra limpide lenzuola
presto straripanti di compromesso
così la mia mano
stringe una penna
senza inchiostro
che vorace si fa strada
tra le righe invisibili
di un foglio bianco.
mi nutro di mondi
affogo la mia anima
in mille vesti
e ne rigurgito altrettante
non prima d’averle assaporate
nella loro più completa essenza
carezzo il lampo funesto
in una giornata di sole
e respiro a pieni polmoni la pioggia
toccando il suo gusto nostalgico
e quasi straziante.
subito dopo sono certo di udire
le varie tonalità dell’arcobaleno e
percepisco sulla punta della lingua
il profumo emblematico del primo raggio di sole
dopo il lungo trambusto della pioggia senza fine.
elogio il moto costante
e rocambolesco.
denigro la quiete
anche solo apparente.
Dividendomi tra sogni incantevoli
e incubi indicibili
dipingo
l’utopica sensazione
odo l’ineffabile desio
sfioro con le dita la voce variopinta
della pazzia
mastico attonito
le silenti dirompenti note
di una melodia
senza tempo e senza luogo:
La Creazione