Disperso in un bicchier di Montepulciano d'Abruzzo

Disinvolto
e poi assolto nel proprio peccato.
L’amore svelato sa di nostalgia.
Preghiera amica
sei mia
ma lontana.
Conta poco la grana
nel viver giornaliero
fatto di arti e mistero.
Rinato
poi assuefatto.
Distratto
come un coniglio in un’aia.
Abbaio
per sentirmi un cane
che si morde la coda.
Cosa?
La mia proiezione nell’oggi
di un domani
che sa di umido stagnato,
di un aroma rinato
nel verde giardino
solo e solamente
odore di vino
e di terra bagnata.
Estate… anche se l’inverno avanza.
L’abbondanza non è un perdono
con corone d’alloro gettate nel fuoco.
Inutili schioppettii
sulla brace che avanza
insieme all’inverno.
Inferno di gesta,
rumori irreali.
L’estasi del niente è sempre lì
pronto all’assaggio.
Miraggio di un’oasi
nel troppo ragionar
si ripensa all’errore.
Quale?
L’errore che sa
dipinto su tela
rivela le note
di una sinfonia che fa male.
Domani
rileggerò me stesso.