E tu, Ostia

Chissà cos'è
che vado cercando
per le tue strade
ora che
l'ultimo raggio di sole
s’infrange sulla battigia.
La malinconia riprende a chiamarmi
mi aspetta dove tramontano i ricordi,
domani la riporterò a casa senza fermarmi
a salutare il giorno. I gabbiani urlano un silenzio
che mi divora
l’orizzonte è
cenere che si perde
nel vento della sera.
Chissà chi è che
vado cercando per i tuoi viali
forse coloro che ho perduto
e non sanno che mi sono accanto,
quelli che mi hanno lasciato
e che non ho il coraggio di abbandonare
E tu, Ostia
non hai paura?
Non sei stanca di farcela da sola?
Eppure hai un bel cielo azzurro che ti vuole bene.
Tue sono le onde, le dune
le palme, le pinete. La luce.
L' aria dolce e profumata di mezzogiorno.
Il fiume. La poesia.
Quanto sei bella senza trucco, senza parole
senza tutta questa gente
che non sa più che cosa sia l’amore.
Io resto qui
come te
a farmi male
ma prima o poi tornerò a cercarti
nelle spiagge, tra i boschi
tra le braccia di mia madre.
Sono cresciuto hai ragione
non piango più quando piove
ma tu tienimi per mano
dimmi che non è tardi
e portami una volta ancora
insieme a te
a vedere il mare