Eppure correvano felici

Eppure correvano felici
(A Marco Simoncelli)

L’abbandono consumato tra le curve
è sangue consacrato alla terra
calda, matrigna terra.
Hai vissuto con magnifica esultanza
con i tuoi sogni a sfidare le stelle
e all’imbocco di ogni tornante
possibile appuntamento con la morte
i tuoi occhi fuggivano lontani
liberi
come gazzelle nella savana.
E mai gara fu più sofferta
e mai fu più feroce
il piacere che ti paralizza le membra.
Tu e la tua moto spezzati in due
come un centauro rimasto orfano
che imbocca un tunnel verso l’ignoto.
Resteranno di te il coraggio
i timori e le speranze
svanite in un giorno d’autunno
e una vita a soffocare il respiro
come corda tesa sull’abisso.
Eppure correvano felici
i tuoi occhi a sfidare le stelle.