Forse

Forse solo leggeri aliti di tempo
terranno sospesi senza fatica
piccoli petali d’esistenza
i quali hanno consumato a rilento
lungo le gole della vita
gli amari sapori della possessione.

Libreranno ancora un po’
scongiurando le inesorabili tempeste,
cavalcando, come bimbi spensierati,
il fruscio del vento.

Forse solo in quei momenti
soffi traversi ne avrebbero catturato l’essenza,
e anche mentendo,  assaporato le verità
senza abbandonarli però a se stessa.

Cosi essa ha una meschina dolcezza:
bacia le giovani gote
e anni dopo le sue fiamme
divampano sulle cose e le inceneriscono.

Cosa resta d’un mendicante decaduto?
Tra i suoi luridi tappezzati è lecito scoprire
una carne che trema di paura,
ma che non ha avuto il timore d’amare
ne di venerare il suo desiderio e di rivelarlo.

Ecco come muore alla fine.
Prima petalo sospeso tra i sogni, ora marcio brandello
in balia del nulla che lo divora
e rosicchia gli ultimi denti ancora saldi all’osso.

Forse, se avesse avuto un’altra vita
quegli aliti lo avrebbero spinto più in alto
e gonfiato energicamente le sue attese
per sostenerlo più a lungo possibile.

Invece è scarno e si perde nei vestiti
mascherando tutto con uno stupido fiore
dentro un occhiello senza buone cuciture.