Il corpo si fa denso
riflesso delle mani
graffi e fessure, gocce
pause e fruscii sugli orli.
Non finire non tacere,
Il corpo è l’attimo
prima dell’impronta.
Il sì rubato
il t’amo sordo,
la ritrosia per le scarpe
in un batter d’occhio
convulsa distopia.
Ciglia che spostano il paesaggio
‐ sulle autostrade piove,
in qualche modo
si tratta di poesia.
26 maggio 2017
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