Fuori niente

I giorni arrivano strani e nulla mi è dovuto fuori succede che niente mi sopravvive la luna si arrende all’alba che caldeggia e mi cancella nella nebbia nell’approssimazione del mio destino che tenta invano, dove l’anima è muta e il desiderio vuoto Chi può stupirmi chi, se non tu Ma quanto sei lontana Sei frutto inarrivabile precipitato nell’abisso umano di un vile pudore e non ci avvicina neanche il nostro bicchiere che si svuota nella futile ebbrezza, nel narcisismo di una superba solitudine Vorrei sentirti al tatto in tutta la tua sostanza per avvertirmi ancora una presenza disciolta nella vita