Giorno di Pasqua,ricordi di una vacua adolescenza

Tradito
dalla stessa aria
che respiravo in quel tempo,
stetti fermo,
ritto sui miei principi,
dentro un ermetismo scontroso
nutrito dalla paura,
pur esagitata d'ammirazione
per il destino codardo
che m'era stato donato,
tappa naturale
di un coraggioso futuro.
Poi,
attorniato dalle ombre chiare del vivere,
cominciai a sorridere a tutti i domani
e il mio cuore divenne così
"una trillante allodola
che nei silenzi
misurava la mia serenità"(A. Pozzi)
.
Cesare Moceo da Cefalù al mondo, quasi 71n poet‐ambassador t.d.r.