Guardami

La mia vita è spezzata: un corpo stanco e
logoro, ed una mente votata all’indifferenza.
Vorrei immergermi nel piacere momentane
e goderne voracemente i sapori;
empire in ogni istante il mio tormento.
Guardami. Altro non sono che
un conglomerato d’atomi incompiuti,
un’anima incapace di discernere passioni.
In quel limbo divengo ignara
del mio respiro, ignara del mio esistere,
ignara del mio dolore.
Non ci sono esseri animati,
non ci sono significati,
non ci sono slanci d’animo.
C’è solo un corpo prostrato che,
tra sguardi taglienti, mendica il vostro aiuto.
C’è solo il silenzio che,
tra mille rumori, diviene dolce melodia.
C’è solo la bulimia
che, amorevolmente, ti offre la sua laida amicizia.
Lei, l’unica che ti supplisce nella sofferenza
(non t’insegna a preservarti da essa).
Lei, che con la mano carezzevole ti dà conforto ma
con l’altra, nel frattempo, ti toglie
la vita.