I bambini di Kabul

Poche manciate di riso
occhi grandi che fissano il tavolo
volti spenti senza sorriso
orecchie tese per qualcosa in volo
la notte nera mette paura
la luce fioca s'è dispersa
nascosti tra le grotte dell'altura
vivono una notte diversa
solo la luna brilla in cielo
e poi gli scoppi le urla i pianti
pregano le donne sotto quel velo
raccomandandosi pure ai santi
e nel cielo appaiono mille stelle
tutte uguali lucenti e tristi
e il tremore della pelle
impaurisce volti mesti
sono stelle strane e diverse
che si affacciano nei tukul
incorniciate da facce meste
son gli occhi impauriti dei bimbi di Kabul