Il mio tutto

Pugni in cielo
a volere il non so
e guazza ammaliante
che bagna

Drappi di notte
ad avvolgermi stretta
e punte di stelle
a bucarmi il presente
sanguinando i pensieri

Cibo di pece
da ingoiare a bocconi
quella mente deviata
che pretende soffrire
di gioia
e si argilla nell’oggi
con i piedi piantati
nel prima

Perversa e folle
nostalgia del dolore
nell’attesa fremente
che stilla

Sguardi alienati
di angoscia
a spiare il mattino
del nulla
di paradisi disciolti
di occhiate distratte
di contatti distanti
di trottole stanche per terra
di baratri antichi
che tornano
affiorando dal fango

…E tu
che mi cingi da dietro
avvolgente
sussurrando al mio collo che trema
“sei la mia pelle
la mia carne
il mio tutto”