Il sapore amaro del miele

Massacri figli
Stupri donne
Divori terra e mare…

 

Bruci il bosco
Dove il lupo ha la sua casa.
Perché ulula alla luna
La propria libertà.

 

Pisci nel fiume
Dei pesci zitti:
Dove muore, d’ogni
Vivente, la sete.

 

Strozzi l’urlo
Della rondine,
Che libra nell’aria
L’ala, già spezzata
Dal tempo,
Al fresco vento
Che spira da Est.

 

Abbatti la montagna
Sulla quale si posa;
Dove alle porte dell’inverno
L’orso si riposa.

 

Brindi alla sconfitta,
Compiaciuto di te stesso,
Fra bave e lingue
Mute che adulano
I tuoi piedi.

 

Nel tuo bel giardino
Di croci, lapidi e
Marmi bianchi,
Danzano scalze
Le tue dame.
A piedi nudi sul liquame
Ridono alla morte…

 

Appagato dal mio odio
Bevi il sangue di mio
Padre
Mescolato al tuo
Fiele:
Per ucciderne il sapore.

 

Nelle tue stanze imbiancate,
Sature di bile,
Il miasma dei morti
Consuma le pareti.

 

Soffoca l’anima di
Chi ha capito:
Si fa aspro, amaro
Il gusto del tuo miele.

 

Veleno, veleno scorre nelle
Vene di chi più
Non t’appartiene!

 

Scocca il dardo
Dall’arco mio
Assopito.

 

Si fa luce nella notte.
Sereno nella nebbia.
Spezza la roccia.
Penetra carne, ossa
Risveglia la ferita.

 

Sangue…
Scorre sangue nella via…
Scalfita la corazza!
Penetra la scoria!
… Rivela l’inganno….

 

LIBERTA'