Il testamento dell'anima

Non posso promettermi tregua
per l'agonia di cui mi nutro fra sogni e desideri

Allo specchio della ragione sporca d'illusioni
abbasso lo sguardo alla preghiera di me stessa

Non posso dire di no a ciò che sento
a ciò che vivo, a ciò che la bocca assaggia
nella fame e sete di vita

Sono peccatrice nell'innocenza di essere
creatura scalza con l'abito di nuvola
e mani macchiate di rosso amore

Non posso promettermi certezze se non voglio farmi domande

Vivo nell'aria al piacimento del vento
e mi lascio andare sulle vie del cuore
fragile nell'ingenuità del sangue
quanto forte nel giudizio dei palpiti

Sono gitana di stagioni su terre vagabonde

e ciò che lascio sulle orme... è l'impronta
che onora nella polvere del tempo ciò che di me resta

nel candido testamento dell'anima.