In terra consacrata al registro dell’amore

 
Cronache dall’alcova in braille, al tatto
è tutto un altro universo, piuma
a volte e incrocio di pelle al suono
di un flauto vibrato, poi il contatto
con una stella pulsante e la schiuma
al sussurro delle parole, quel dono
di baci in terra consacrata al registro
dell’amore. E vuote le iridi, la luce
è il riflesso di memorie, dei picchi
di gocce d’acqua chiara e del chiostro
che circonda i regni della pace,
voce nelle sere del peccato e spicchi
di paradiso tra le coltri. Con una carezza
cercami ancora, poi indicami il percorso
col dorso delle mani, lungo quel salto
temporale che cambia l’uragano in brezza
e l’onda in stilla di rugiada. Col concorso
dei sensi, ispirati da magie dall’alto.