INNO II

INNO II

Ascoltate.
Ascoltate quanto queste mani hanno da dirvi.
Guardate ad occhi chiusi il ricordo
gettato a macchiare il bianco
di queste pagine innocenti.

Alzate l’anima e abbandonate la materia
morta finta e foderata di uno schema
pronto a generare automi e macchine di carne.
Tornate a vivere:
a vivere la pelle;
a vivere ogni flebile sospiro
come sussurri spenti al fuoco
di una notte senza luna.

Innamoratevi dell’ombra di una nube all’alba,
coloratevi le lacrime del riflesso di un tramonto.
Affacciatevi al fluire immobile del tempo
e assaporate il segno libero del caos
dipinto da un angelo viziato dai sapori di una Dea.

Scriverete una nuova Bibbia
spinti dall’ovazione di un infinito gran finale.
Sarete dovunque nello stesso luogo:
sopra e dentro i profumi d’infanzie perdute
tra giardini di fiori proibiti.
Sarete il caldo improvviso
che sorprende il viso umido di pioggia
e pioggia
nelle aride stanze del pensiero di un malato.

I sogni sono i semi dell’Eden
lasciateli bere le vostre emozioni
e nel tempo di un brivido
conoscerete l’eterno.