L'archivio nel vento

Non è il ricordo esatto che mi duole,
né la memoria nitida degli eventi.
È l’odore di quel sole, il modo in cui
la luce si stendeva sui pavimenti.

Una geometria perduta, l’incastro
di giorni senza fretta ormai svaniti.
È nostalgia d’aria, di un tenue astro
che non brilla più: sogni traditi.

Frugo tra le pieghe di vecchie foto
per ritrovare il battito del cuore,
quel tempo senza schermi e senza moto
che avanzava dritto, senza errore.

Siamo curatori fragili di rovine,
custodi di finestre senza vetro.
La vera assenza è ciò che non s’inclina:
un tono di voce, un passo indietro.

E la malinconia è un vento sottile
che porta via la polvere e l’affanno,
lasciando un seme quieto e impercettibile:
il solo vero oggi che non inganno.