Forse è quel qualcuno
che nell'inocenza dell'attimo
‐dell'attimo suo ad eteree radici sublimate incrociate‐
svela chiara visione di arcane linee
‐dal Tempo nel Sempre illuminate?‐
Chi mai è l'indovino
se non un'anima all'anime legata da egual impercettibile filo
‐unione di cielo e terra‐
a ogni moto d'anime
che in egual trama sfila il suo tracciato?
15 giugno 2020
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Difficile è accettare la "capacità diversa", l'essere umano va sempre a gradini, chi è sopra deve schiacciare, chi è accanto deve andare sotto, mai riesce a vedere l' armonia delle diverse forme. E così, soffre inutilmente... e fa soffrire.