L'iride poi

Fragore,
tutto questo per nulla!
Ispido vento nei capelli,
come questo scontro,
pelle tesa sul tuo volto
giù dalle profondità
saette ascendono,
perché non ti fermi:
ferma l’istante!
Non più lungo pensiero:
serenità franta perché?
Ti accorgi che sei fragile,
come infrangibili mille pezzi,
in cui ti specchi, insicura,
mille ansie senza perché.
Giorni infiniti questi
I tuoi occhi fiammeggianti
scintille incendi diventano,
ma
presto l’iperuranio ti darà
idee per nuovo ordine
e ora quiete, ovunque,
e pensiero intorno.