L'uomo che cammina in solitudine.

Non chiedermi dove va
l’uomo che cammina in solitudine
tra larve di pensieri appese
ai fili tentennanti di destini
trafitti da una luce che li assolve
in assenze indefinibili.   Compagno alla deriva stringo
le mie mani all’attimo, scandisco
il limite che delinea la condanna
di doppi sensi e appartenenze…
vivo ‐ il resto cosa importa ‐
per cercare una risposta, scrivo.   Faccio uso di ragione e non m’inganna
l’avere che dissolve il nulla
il misurarsi con il vuoto che mi attende
oltre il limite che indica la fine,   ma non so spiegarmi – né spiegarti, vedi ‐
dove va l’ uomo che si perde
nella nebbia e invidia l’ombra
che la notte gli nega fino all’alba…