La ninfa dei boschi

Per la mano ti stringevo
dalla fradicia campagna
un dì d'Autunno tornavamo
pei sentieri ormai fangosi
tra le pozze e i solchi scuri

Pioggia ancor cadeva lenta
tra le chiome brune e lunghe
e col brivido scendeva
sulle spalle nostre ignude
sui tuoi seni ancora esposti

Alle acque di quel cielo
eran coppe dissetanti
la tua bocca e quella mia
e da esse bevevamo
con passione i nostri umori

Eran foglie le tue mani
eran frutti gli occhi tuoi
che stagione mai creò
e i miei baci erano il canto
di usignoli innaturali

Solo i passi nostri lenti
quell'Autunno tra le selve
ci facean sembrar diversi
dalle immobili creature
d'altra linfa e altre radici

Nella terra fresca e molle
quel mattino avrei voluto
ci sciogliessimo d'amore
tra le zolle insieme all'acqua
e non tornare al mio dolore