Mai più univoco: la morte

Giammai scontrai il vivere e
il morire; nulla è univoco
se non la morte che ti invoca
e invoca lancinante il tuo dolore.
Strappato dal mio vivere, e la gente dal suo.

Gemiti a pazientare, taciturno
è il loro perturbante lamento.
Turbolento, turbolenza
che speranza e ingegno  
paghino il loro pegno.

Qui non si è vivi, mai scontrammo
il vivere e il morire.
Mai fu più univoco della morte che
ci invoca e ci ingoia.