Marea

Libero fui, nel mondo dei mortali dannati.
Infami assassini s’avvinghiavan tra loro con l’intento di derubarsi dell’anima.
Libero di viaggiare per quel mondo di sogni di cui io solo ne ero l’artefice ed il protagonista.
Vedere quel mondo  andare in rovina, vedere il mio migliorare sempre più.
Libero di volare sul cielo dell’inverno più freddo che vivo e danzare sulle acque della solitudine;
come una foglia che danza nella tempesta.

Ero libero di assistere, inerme, al cambiare delle cose, al deteriorarsi della vita, al cambio delle stagioni.
Vedevo andar via tante  cose importanti...

Libero di creare mondi colorati e meravigliosi per noi soli,
per noi stessi,
per noi per sempre e basta.