Percorre il suo cammino
il grande gabbiano dal dorso nero,
timoniere del sole.
Sotto di lui, l’acqua.
Adesso il mondo sonnecchia ancora
come nell’acqua una pietra variopinta.
Giorno indecifrato. Giorni ‐
come caratteri aztechi!
Musica. E io resto imprigionato
in questo arazzo.
Le braccia sollevate – come una figura
d’arte rurale.
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Dentro di me porto tutti i miei volti passati come un albero i suoi cerchi. La loro somma sono «io». Lo specchio vede solo il mio ultimo volto, io sento tutti i miei precedenti.