Memorie da un cimitero

Il campo consacrato
è un dormitorio di corpi;
giacciono senza provare pena e fatica.
Corpi inumati nella fredda terra.
Essa non li veste di pesante cappotto,
ma di fresca piuma.
Una misericordia chiamata carità
ama tutti i defunti allo stesso modo;
non ricorda le colpe di ognuno.
Sovente vi percorro
i sentieri polverosi e sterrati
La meta: la casa della mia amata
compagna.
Rallegro i suoi sogni
con sguardi dolci:
preghiere accorate:
intimi soliloqui.
Zirlano i tordi gioiosi
tra lo stormir di fronde.
Piccoli conigli si lanciano
come saette per il manto erboso.
Carlo e Marco hanno dimora
nei pressi della leggiadra
fanciulla.
Due lapidi bianche,
raggelate nella tristezza,
scevre di umana prece.
Il frastuono pagano
non osa marciare
per i tetri sentieri.
Spargerò acqua cristallina
nel mio futuro alloggio.
Ricordando il sigillo del battesimo
come tempra divina salvifica. Apocalisse 14,13 Beati i morti che muoiono nel
Signore. Riposeranno dalle
loro fatiche perchè le loro opere
li seguiranno.