Mentre la nebbia si rifugia nei silenzi pieni

Mentre la nebbia si rifugia nei silenzi pieni
è arrivato l’anno, portando la gioia di un raggio di sole.
Come ogni anno il giorno è scivolato via pigramente

ed io lo guardo allontanarsi da me,
minuto dopo minuto,
e penso ai carri di fieno e alle bottiglie rotte a mezzanotte.

Domani ci sarà un tramonto di nuvole
e porpora nascosta sulla strada.

Domani ci sarà di nuovo l'onda
che batterà la sabbia con zoccoli d'acqua,

ed io, ci sarò ancora,
innamorata dei riposi depredati

a mordere ancora le tue labbra.
E tu, trasformerai il nero dei tuoi occhi
nell'azzurro suono del vento

e danzerai col fuoco
all'ombra di un albero imbellettato d'oro e rosso
col vischio sui capelli

e assaggerai le mie labbra inumidite
tra il riverbero caldo di una luce
di questa nuda falce nascosta

come radice intima nell’orto dell’inverno
e sarà la notte a brulicare nell’alveare come sciame
sui sogni coricati sotto il cielo

e avremo un materasso morbido anche stanotte
fatto di rena rotolante e muschio
che il vento sposta appena

la vicinanza dei tuoi passi mi risuona
il tuo respiro lento e il tuo calore
m’indaga ancora al mattino

mentre la nebbia si rifugia nei silenzi pieni.