Nelle sue braccia

Mi sono rannicchiato
nelle sue braccia,
dolenti per tanto peso,
ed ho lavato i piedi
ad un super‐io enigmatico e silenzioso.   Nei giochi infantili
ho vissuto la prima vittoria
e la prima sconfitta.

  Figlio illegittimo d'Israele
nelle carni
ho sopportato il peso  della notte.
dei mostri la paura nei parati,
l'angoscia e l'impotenza
al cospetto di una sana follia.

Quando mi sono risvegliato adolescente,
ho colto felice i frutti di un amore intenso.
Ma io, che sognavo di essere una farfalla,
mi sono ritrovato con le ali spezzate,
costretto a rotolarmi nella polvere,
inerme.   Ora non ho più voce per parlare,
posso solo pensare... pensare... pensare.
Il mio corpo mi ha tradito,
è un ramo contorto
e trasforma acqua e cibo.

  Il programma, ineluttabile, va verso la sua meta.   Ho voglia di ribellarmi
a questo freddo cinico determinismo;
ho voglia di riscaldare i cuori e le menti;
ho voglia di nutrirmi di poesia.