Aversa: l'amore nascosto

Aversa: Via Licigniti ‐ fabbrica artigianale di bibite "Fardella"
Arriva una Fiat "Uno" da "demolizione"; fuoriescono un uomo sulla quarantina, una donna ‐ probabilmente la moglie ‐ con l'occhio sinistro cieco, ed un bambino di circa dieci anni d'età.
Scaricano frettolosamente due casse di bottigliette vuote di gazzosa a marchio "Fardella"; il signor Tommaso ha l'imbottigliamento anche di "cola" e di "aranciata" da primo prezzo.
Il bambino si offre di prendere in mano una delle due cassette, ma è dissuaso con modi bruschi dal padre; alla fine ci riesce e posa la sua cassetta in prossimità di un pianerottolo da cui si accede alla fabbrichetta.
Il padre del bambino gli dà l'incarico di pagare le due cassette "piene", ma, al momento di ricevere il resto, inspiegabilmente, forse per un errore da lui imputabile al piccolo, comincia a strattonarlo e a spingerlo in malo modo.
L'uomo, esagitato, impreca qualche parolaccia e biascica qualche bestemmia. Il bambino si difende, riceve un ceffone sul collo, piange e, difendendosi con fare brusco ed anche violento, si dimena, si svincola dal padre e si rifugia nell'auto, rivolgendo maldicenze all'indirizzo del genitore; questi gesticola nervoso e dà l'idea di volerlo ancora picchiare, ma la madre del piccolo, rozza e malmessa, con grande slancio materno lo protegge e cerca di convincere il marito a lasciarlo stare.
L'uomo, con fare furioso e seccato, si mette alla guida dell'auto e parte nervosamente.
Aversa: non sempre "mazze e panelle fanno i figli belli" !