Noi

Strisciamo alla terra sotto ciglia di palme sgattaiolate
fuori, a trafiggere gli occhi biancastri dei deserti,
sulle labbra inaridite dei canali –
ad afferrare i sorrisi delle corazzate.
Raggelati, ira!
Sul falò di incendiate costellazioni
non sia mai che si tragga mia madre, decrepita e tornata selvaggia.
Strada – corno d’inferno – inebria il russar di autocarri!
Dilata d’ebbrezza narici di vulcani fumanti!
Le penne degli angeli in muta getterem sui cappelli delle amate,
per farne boa, taglieremo le code a comete verso il largo arrancanti.