Non chiamatelo Amore

Credo nell'inesorabile sveltezza dei fugaci amori,
alla loro sopravivenza al di fuori delle tempeste,
a quanto il ghiaccio ad esempio, non sia per loro
che un'immensa fonte di calore e di scintille,
poiché vivono di ineluttabile essenza del controsenso.
Credo nell'indissolubile, ma solo quando apri gli occhi
al mattino, dopo una notte di corpi agitati, e di liti e tremori.
E proprio lì, quando occhi negli occhi, vediamo lo stesso mondo.
Ma non chiamatelo Amore ve ne prego, perché potrebbe morire,
come tutte quelle cose, alla quali non sai dare un nome.