PoesiaNon so più cantare i giornidi Silvana PoccioniNon so più cantare i giorni. Distratto dal silenzio un rampicante antico ruba la mia luce e la notte si lega ad ogni orario. Per la vastità del vuoto ammaina la vela anche la più piccola barca e le nubi intrecciano ombre sulla solitudine del fiume. Oh, quanto lontano il tempo in cui scrivevo lettere di fumo e mi baciava gli occhi l’autunno taciturno e grondante come l’albero dopo la tempesta! Ancora ti vedo ma distante come dalla collina un campo il cielo da un naviglio.25 aprile 2014
Chi ci dirà mai se la famosa volpe dell'uva "non ancora matura" in realtà ne avesse già assaggiato un acino caduto a terra e l'avesse trovato acerbo per davvero?di Silvana Poccioni
Oltre la vita... o la mortedi Silvana PoccioniÈ tronco inaridito vuoto di linfa fasciato di corteccia disseccata il corpo di una donna (…)…Leggi la poesia
Incongruenze... congruenti.di Silvana PoccioniIncipit: Quanti ne devi compiere ad agosto? Sessantasette!? Vorrai scherzare! E tu saresti un'attempata(…)…Leggi il racconto