novembre

In fondo ai cipressi, dove si apre
Pendule luci flettono all'aria tenue

Immagine che mi porta al mio paese
Greve di storia e di terra rossa.

Scalpitano i cavalli e il vomere
Sgomento vedo penetrare
Lunga ferita che saprò rimarginata
Dall'ondeggiante grano
Al vento di primavera.

Oggi i ricordi si muovono lenti
Come tonfi di passi sul selciato
Nel giorno dei morti
O gravi dei carretti che nel di'
Di San Martino cercavano
Nuove strade, nuove case.

Misura del tempo che ci separa
Nell'attesa di un ricordo
Di una presenza viva.

I  miei morti sono anche i miei vivi
Mentre ascolto la frenesia moderna
Che si perde ai lati della via
Senza alcuna memoria.