Parlo, dico, scrivo

E vorrei ancora aprir
tante finestre sul mondo,
così da poter sentire
sulla mia pelle
i silenzi intensi
urlati dalla diversità umana.
Là, non subire alcuna paura
dal mio parlare, dal mio dire,
aver la forza di dar torto
a chi ce l'ha
e rimproverargli l'arroganza
di pretender dalla sua parte
ogni verità, senza portar rispetto
alla ragione altrui.
E così scrivo il mio piacere
di educar le anime,
assillate di doveri,
alla lor fragilità e al loro dolore,
alla rinascita in se stesse.
.
Cesare Moceo da Cefalù al mondo quasi 71n poet‐ambassador t.d.r.