Perché sono

Non è forse l’ansia che tremolar fa il cuore, al lieto gioir dei giorni, all’inatteso sogno o al tramontar del sole; avverso i pensieri che cristallizzano la veduta dell’acerba dimensione. Non è forse la notte, che mi ripugna; la sola ad essermi compagna a condurmi nei luoghi sgraditi alla mia fantasia. Non è forse la natura che m’affascina e mi tradisce, nella  metamorfosi del mio avvento involuto nell’irreparabile fermar del tempo?