Pioggia tra le pieghe

E mi tremeranno per sempre le labbra
per un bacio che non so dare,
per una bocca che violacea, pallida e rossa
possa sfiorare di un soffio
cavarmi gli occhi
e accarezzarmi i riccioli.

Hai il tocco di ciglia
come neve sui segni dei piedi
che la terra accoglie
come nel ventre la madre,
eco ingoiata nel sussulto
di non poter dire nome,
il tuo attorcigliato nel profondo,
nella gola senza voce.

E mi suderanno i palmi
nell’umido pensiero, il tocco
l’ultimo di un sogno
che si scioglie… e piove
sulle pieghe che nascondono
tra le mani il viso.