Quel ventisei Luglio

Si appostò
dietro la fronda
ferrosa
Origliando da lontano
la favella 
di due estranei

Poi, assorto
tornò nel
suo frangente
Non era mai stato 
una iena 
Era gracile
un uomo fragile

Nella sua esilità
sentì un friccico
quel ventisei Luglio.

Nulla più, nulla meno
l'ardesia si sfaldò
Quell'ardesia...
era lui
sfaldato nei ripiani appiattiti
del suo intelletto.