Ridondant'elegia del silenzio

RIDONDANT'ELEGIA DEL SILENZIO

Sormontante la lunare scia,
adagiata s'un luminescente drappo di stelle,
sopraggiunse silente
l'alba d'un dì qualunque.

E tu?
Il vento conducev'ancora la tua voce...

‐ L'udivi?
Recepivi l'eco del medesimo tuo canto?
Lo sentivi nel solcar sterrati sentieri?
Facean sanguinar, i rovi, gli esili tuoi piedi? ‐
Nello sfiorar impetuose correnti e sornioni torrenti...
‐ Faticavi a trattenerti dal gettarti? ‐
Nel fiancheggiar pendii montuosi...
‐ Ansimavi nell'elevarti sin agli apici scoscesi? ‐

O nello sdraiarti sovra brunito terriccio odoroso...
‐ Riuscivi a carezzarne 'l vellutato muschio? ‐
Nel cavalcar abbozzata cresta d'onda...
‐ Ne percepivi fresche stille d'acqua sulle membra? ‐
Nel sorvolar verdeggianti valli...
‐ T'inebriavi dell'olezzo di fiori delicati? ‐

Oppur, all'inverso,
al trascendent'Empireo eri gi'ascesa,
posteriormente a che l'allungate dita al cielo,
arresesi, sparirono alla comune vista...

E sol un attimo s'udì puramente
la ridondant'elegia del silenzio,
dianzi all'univoco dolcissimo tuo canto
ch'ancor s'ode sì perpetuamente.