RINTOCCO...

Mesto fù il ricordo
che mi dette il suono
della campana,
pochi rintocchi grevi
che mi risvegliarono
da un torpore
che albergava in me,
da quel giorno
in quella notte
senza luna,
un vento gelido soffiava
si sentiva nell’aria
l’odore della morte.
Solo il chiarore
dei ceppi accesi
a illuminare quella stanza
ove ti tenevo stretta
la mano, ascoltavo
il tuo respiro fioco
quasi un lamento,
dentro di me
ardeva il tormento,
avrei voluto fare
di più per non vederti
soffrire, ma ero inerme
non mi restava
che pregare, ma sventura
volle che la mia preghiera
rimanesse inascoltata
ed esalasti l’ultimo respiro
che spezzo il nostro amore
e d’incanto si accese
una stella nel cielo,
l’anima che fù tua
in terra ora volteggia
nell’aria, rimasi in silenzio
con la vana speranza
al seno della terra
di un tuo ritorno.