Sei Cento Nove

Sono venuta da una tua costola e non
credo ad altri accadimenti per essere
così simile alla tua trama.
Quel giorno in cui ti disossarono la forma
appuntita, più o meno non so, tanti anni fa
e tu sentisti lancinante il dolore, una fitta
fu improvvisa, mentre ridevi e gonfiavi
il petto per farti sollevare agli adulti,
e l'apnea senza un tuffo per padre.
Venivo così fatta di te, del tuo disimpegno
a cercarti una scusa per stare meglio
in mezzo alla vita  o forse chissà fatta
del tuo stesso sangue in modo sinistro,
un sortilegio antico, una faccenda fra
maghe, una conta di streghe. Alcune
cose non vanno spiegate: stanno piantate
nel cuoio della terra , tante strette
impunture poi fanno il destino.
A svelarle ci pensa il tempo, scoperchiando
alla sorpresa l'intruglio e dove adesso
in te è il prurito sta asciutto il  taglio da cui arrivo.